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La Svezia fa scuola ancora una volta. La didattica che viene dal Nord Europa sta prendendo piede in Italia. Si chiama “ Dada ” e significa “didattica in ambienti di apprendimento”.
Source: ischool.startupitalia.eu
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http://www.corriere.it/notizie/social-network-arrivo-anche-italia-l-educazione-digitale-50574906-c15d-11e3-9f36-c28ea30209b6.shtml
http://www.corriere.it/scuola/secondaria/14_aprile_12/liceo-classico-crisi-berlinguer-rilancia-studi-umanistici-tutti-a880f6a8-c221-11e3-b583-724047d41596.shtml
Come potete leggere sul Corriere, Berlinguer propone di togliere il “privilegio” dell’insegnamento degli studi umanistici al Liceo classico. Al di là di questi discorsi sul riordino delle discipline e delle scuole, bisogna riflettere sulla didattica delle lingue classiche. Come è sottolineato nell’articolo, manca di fondo una didattica attiva, che sfrutti le tecnologie e, anche grazie a queste, punti a potenziare competenze trasversali, che proprio gli studi umanistici consentono di sviluppare. Perché “chi ha fatto il classico” si rende conto, il più delle volte, solo da adulto di quanto importanti siano stati quel tipo di formazione e quei contenuti? Perché noi docenti di latino e di greco non siamo in grado di mostrare agli studenti quanto sia affascinante quella cultura? E lasciamo stare i soliti discorsi sulla difficoltà della materia e dei problemi della società, che esalta certi modelli a danno di altri.
Al convegno Latina didaxis, svoltosi a Genova nei giorni scorsi, si è parlato di certificazioni di competenze: può essere una strada per “promuovere” la lingua latina, ma la riflessione più grande deve essere fatta dai docenti. Mettiamoci nei panni degli studenti: con certi insegnanti, incapaci di trasmettere la bellezza del mondo classico, fermi a una didattica non più adeguata ai tempi e agli allievi, forse anche noi fanatici di Cicerone avremmo qualche ripensamento….