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Tecnologia o no a scuola? Wired.it Diceva recentemente il migliore dei nostri pedagogisti – il direttore del CPP, Daniele Novara – che quando una scuola non ha più una filosofia educativa né un obiettivo pedagogico, finisce per guardarsi solo la…
Da leggere! L’articolo sottolinea che la discussione non è nei termini di “tecnologia sì o no”. Il problema di fondo della Scuola è la mancata riflessione educativa sui “nuovi” strumenti tecnologici. In che modo si devono utilizzare le ICT in classe e con quali finalità? Molti insegnanti questi problemi se li sono posti e hanno trovato delle risposte, ma dovrebbero essere supportati nel cambiamento dall’Istituzione.
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Dal convegno “Didattica digitale” svoltosi il 31 gennaio a Massa.
Riporto le considerazioni, a mio giudizio, più significative (alcune, però, un po’ retoriche ).
La Prof. ssa Diamanti (Coordinatrice dei Dirigenti della Provincia di Massa Carrara) ha sottolineato che ormai la scuola deve formare in competenze e non in conoscenze e ha segnalato quanto emerge dal Rapporto Eurispes sul ritardo della scuola italiana, che nello sviluppo tecnologico investe solo 5 € a studente.
Il prof. Fiori, Assessore Istruzione, Cultura e Sociale del Comune di Massa, ha sollevato un problema di fondo: qual è il ruolo della scuola oggi? Inoltre ha evidenziato come occorra investire sulla formazione dei docenti, che dovrebbero imparare l’uso degli strumenti, per saperli poi padroneggiare in classe.
La Dott.ssa Ragaglini ha sottolineato che le ICT, sulla cui efficacia didattica i docenti si dividono (e in questi giorni ho riportato i pareri pro e contro), sono un elemento caratteristico dei tempi, come lo era stato il materiale strutturato della Montessori.
Per il workshop, segnalo le attività della Prof.ssa Catani, dell’IC di Massa 3, che con le sue classi 4° e 5° partecipa al progetto Trool, che ha l’obiettivo di far navigare i ragazzi in internet in modo sicuro e protetto.
Esperienze varie sono state descritte nella costruzione di ebook (con l’uso di Didapages per esempio).
Molto interessante l’intervento di Domizio Baldini, docente e formatore Apple, che ha presentato un percorso per “trovare, elaborare, condividere e verificare” attraverso app e strumenti del web. Tra le app TextGrabber + Translator (a pagamento 5, 49 €): funziona da scanner, con OCR per riconoscimento fino a 60 lingue, traduzione (servizio disponibile solo on line), e possibilità di copiare il testo, condividerlo e riutilizzarlo. Funziona molto bene (da ipad e da iphone): io l’ho provata sui testi di latino e devo dire che gli errori nel riconoscimento delle parole sono minimi (in presenza delle vocali con quantità). Rispetto ad altre app consente di condividere i risultati del riconoscimento su Twitter, Fb, Evernote, via mail o messaggio, o più banalmente, come ho fatto io, copiare, per esempio su Pages.
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SCUOLA/ Aprea: con la tecnologia si impara di più, ecco le prove Il Sussidiario.net Secondo una ricerca che Apple ha condotto nelle scuole che utilizzano il tablet per l’apprendimento, gli studenti sono più soddisfatti, più motivati e raggiungono…
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I cambiamenti riguardano:
In particolare gli studenti risultano più motivati ad apprendere e le famiglie sono maggiormente coinvolte nell’attività didattica dei figli.